venerdì 23 ottobre 2015
mercoledì 24 settembre 2014
domenica 16 ottobre 2011
Two scissors and four hands on dark field. the right hand starts to cut the nail of the left thumb. an accurate and easy operation. the cut is irregular and draws a sort of zig-zag. a pair of hands is in trouble, the other, faster, has finished its cut and with sweetness, helps. a few seconds and the cutting is finished. the two-inch approach crossing cutting fingernails. the video reflects on the report, its importance and the resulting contact. It does so through a symbolic gesture (the cutting), but keeps the difference of the two subjects. each has its individuality, its quality, its ability. There is comparison but there is also the encounter, the aid to arrive then at the moment of contact through the game, the clash, the completion by the difference
Due forbici e quattro mani su campo scuro. la mano destra comincia a tagliare l'unghia del pollice sinistro. un'operazione accurata e non facile. il taglio non è regolare e disegna una sorta di zig-zag. una coppia di mani è in difficoltà, l'altra, più spedita, ha finito il proprio taglio e, con dolcezza, aiuta. pochi secondi e il taglio è finito. i due pollici si accostano incrociando le unghie nel taglio.il video riflette sulla relazione, sulla sua importanza e sul contatto che ne scaturisce. lo fa in maniera simbolica attraverso un gesto comune (il taglio) che, però, mantiene la differenza dei due soggetti. ognuno ha la sua individualità, la sua qualità, la sua capacità. c'è il confronto ma c'è anche l'incontro, l'aiuto per arrivare poi al momento del contatto attraverso il gioco, lo scontro, il completamento mediante la differenza.
viviamo in un ottundimento mediatico che ci illude che una campagna di pubblicità progresso ci salvi da scenari apocalittici... abbiamo un gap di consapevolezza. il video
“UNTITLED” vuole agire su questo piano. guardiamo l'immagine disturbata di uno schermo, pochi secondi, forse fastidio. improvvisa una barchetta solca veloce sull'immagine. non era un disturbo elettrico...era l'acqua del mare baluginante di sole. un attimo per ribaltare visione e concetti. un attimo per svegliarsi a percezioni di presenza autentica per vivere con più consapevolezza.
LIFE SAFETY PASSES THROUGH THE SAFEGUARD OF HYDRIC RESOURCES. WATER IS OUR ENVIRONMENT, A SEA ABLE TO NOURISH, TO CARRY AWAY. THE SEA THAT MAKES US FEEL AS POETS IS NOWADAYS OFFENDED, ATTACKED BY POLLUTION, DRILLED FOR OIL WELLS, DREDGED IN ITS DEPTH FOR ILLEGAL FISHING.IT IS THE GLOBAL CRIMINALITY DUSTBIN. WE LIVE IN A MEDIA BLUNTING THAT TRIES TO FOOL US WITH A PROGRESSIVE CAMPAIGN THOUGHT TO SAVE US FROM APOCALYPSE... WE HAVE AN AWARENESS GAP. THE “UNTITLED” VIDEO HAS BEEN CREATED TO ACT ON THIS MATTER. WE SEE THE JAMMED IMAGE OF A SCREEN, FEW SECONDS ALMOST A BOTHER. THEN A LITTLE BOAT SUDDENLY FURROWS THE IMAGE ...IT WAS NOT AN INTERFERENCE BUT THE GLIMMERING SEA WATER...JUST A MOMENT TO OVERTURN CONCEPTS AND POINTS OF VIEW, A MOMENT TO WAKE UP WITH THE PERCEPTION OF THE PRESENCE OF SOMETHING REAL AND TO LIVE WITH A FULL KNOWLEDGE.
"NAKED LUNCH", DVD, 3'33'', 2010.
Ora non resta che guardare il video, per rivederci e studiare le nostre reazioni. Perché la mostra di sabato scorso, nella Project Room del Museo Madre, con la performance "Naked Lunch" di Moio e Sivelli, curata da Adriana Rispoli ed Eugenio Viola, ha questo di particolare: la performance dell'inaugurazione viene ora riproposta in video fino all'undici dicembre. Potremo così rivedere l'elegante ballerina nel suo bianco tutù che va al bar per rifornirsi di babà e la giovane performer, vestita solo dei suoi tatuaggi, che li porge maliziosamente al pubblico, imboccandoli. ''Il Pasto nudo – ricordano Moio e Sivelli, citando il titolo che Jack Kerouac diede al delirante romanzo di William Burroughs - è l'attimo raggelato in cui ognuno vede quello che c'è in cima alla forchetta.''
Così come "Il pasto nudo", è costituito da un insieme di testi disparati sulla tossicomania del suo autore e sulle sue allucinazioni, così il lavoro dei due artisti napoletani diventa il racconto cronenberghiano del processo che conduce alla genesi della creazione artistica. Moio e Sivelli hanno eletto nei loro video (tutti visibili, a richiesta, nella Mediateca del Madre) la provocazione ironica, una brillante e disillusa riflessione sul valore dell’arte, di cui i nostri videomakers sembrano voler sottolineare la sostanziale inutilità. Arte, quindi come cinica e decadente illusione, manipolazione e ciarlataneria della quale anche gli spettatori sono contemporaneamente succubi e artefici. Non a caso il pubblico appare spesso ripreso in situazioni ai limiti del grottesco, in immagini alterate, in grado di rompere l’oggettività e quindi di falsarla. Utilizzando il metodo situazionista del detournement, in "Naked Lunch", Moio e Sivelli giocano con il pubblico e con la forma allusiva del babà, strappando dolce e fruitori dal loro contesto abituale e inserendoli in una nuova, inconsueta relazione per avviare un processo di riflessione critica. Nei loro video, ogni elemento è frutto della manipolazione di un accadimento originario, così come la struttura stessa dei loro lavori, che nascono dal “furto” del linguaggio del documentario e dallo spiazzamento di questo stesso linguaggio nella zona estranea e straniante dell'arte.
MARIO FRANCO
Now we have to watch the video to see us and study our reactions. Because the show last Saturday, in the Project Room of the Museum Mother, with the performance of "Naked Lunch" by Moio and Sivelli, edited by Adriana Rispoli and Eugenio Viola, has this peculiarity: the performance is now being repeated in the opening video up 11 of December. We can then review the elegant ballerina in her white tutu that goes to the bar to stock up on Baba and the young performer, wearing only his tattoos, which hands them maliciously to the public, take. ''The Naked Lunch - remember Moio and Sivelli, quoting the title and Jack Kerouac gave the novel by William Burroughs delusional - is a moment frozen in which everyone sees what is in the top of the fork.''
MARIO FRANCO